1. Una tradizione natalizia del presepio è molto diffusa in Italia. Leggete il testo che segue. In quali tempi si trovano i verbi evidenziati? Trovate nel testo le forme verbali passive e i verbi al Condizionale.
Presepio
La tradizione del presepio è molto diffusa in Italia. Presepio è una mistica rappresentazione dell’evento a cui è dedicata la festa di Natale: la nascita del Gesù Cristo. Le figure del bambino Gesù, Maria, Giuseppe e le altre sono fatte di cartapesta e colorate. L’ambiente riproduce dettagliatamente le particolarità del luogo in cui avvenne la nascita del bambino, e cioè la stalla (infatti, la famiglia, non avendo trovato posto nell’albergo della città di Betlemme, si era rifugiata nelle stalle fuori città).
Presepio raccoglie in sé tutte le informazioni che troviamo sull’evento nei Vangeli. Leggiamo che la nascita del Gesu fu nota a tre saggi uomini (“Re Magi”) venuti per adorare il bambino e per portargli i loro doni. I Re Magi riuscirono a trovare il luogo dell’evento grazie ad una stella (sarebbe stata una cometa) che li aveva guidati nel loro cammino (“Stella di Betlemme”). La notizia della nascita del bambino, che sarebbe diventato Salvatore del mondo, fu rivelata da un angelo ai pastori che, insieme alla loro gregge, vennero per inginocchiarsi davanti al bambino. Di solito nel presepio sono rappresentate la scena dell’Adorazione dei Re Magi e quella dell’Adorazione dei pastori. Il bambino giace in una mangiatoia, in cui fu messo dopo la nascita, in assenza di una culla. Attorno al bambino, oltre alle figure di Maria, Giuseppe, i Re Magi, che depongono i loro regali, ed i pastori, vediamo anche animali come il bue, l’agnello e l’asino. In cielo c’è la stella di Betlemme, rappresentata come una cometa dorata. La rappresentazione è spesso accompagnata dalla musica. Molto belli sono i presepi viventi, quando la scena è rappresentata dalle persone, come in un piccolo teatro. Il primo presepio vivente sarebbe stato organizzato da Francesco d’Assisi nel 1223.
presepio – la rappresentazione dell’Adorazione di Gesu` da parte dei pastori e dei magi, che si fa a Natale con statuette di varia materia
cartapesta – impasto di carta con collanti e gesso, usato per fabbricazione di giocattoli
stalla – luogo chiuso e coperto in cui si tengono animali domestici e spec. buoi, mucche e cavalli
mangiatoia – recipiente dentro il quale si mette, nella stalla, il foraggio agli animali
2. In Italia si dice: "L'Epifania tutte le feste si porta via". L'Epifania, infatti, è l'ultima festa del ciclo natalizio. Leggete il testo e saprete che cosa è l’Epifania, chi è la Befana e perché i bambini italiani ricevono i doni il 6 gennaio, il giorno dell’Epifania, e non in qualche altro giorno dell’anno.
Dopo il Natale e il Capodanno arriva il 6 gennaio, il giorno dell’Epifania. È una festa religiosa (il giorno in cui viene commemorata la visita dei Re Magi al Gesù e il suo battesimo). Per i bambini è la festa più attesa, perché è in questo giorno (o, meglio, in questa notte) che ricevono i regali dalla Befana.
La Befana è un personaggio che “visita” le case italiane dove ci sono bambini, servendosi di una scopa! I bambini non devono dimenticare di lasciare la propria calza o una scarpa sotto l’albero di Natale o in camino. Allora i bambini che sono buoni contano di ritrovare la mattina dopo la scarpa colma di caramelle, zucchero e cioccolato, e i bambini disubbidienti, invece, rischiano di scoprire un mucchio di cenere e qualche carbone freddo, presi dal camino. Ora cenere e carboni sono una rarità, ma, in ricordo del passato, sono in vendita i carboni fatti di cioccolato, i quali, lasciati al bambino dalla Befana, potrebbero ammonirlo che né quest’ultima né i suoi genitori non sono tanto contenti di lui. Insomma, con gli anni che passano i regali della Befana cambiano, ma non scompare l’essenziale: la festa, il gioco ed il mistero.
Per incontrare la Befana di persona bisogna andare a Venezia: qui, nel giorno dell’Epifania, ogni anno viene organizzata la Regata, una gara in cui partecipano solo le Befane!
3. Leggete un brano del romanzo Marionette in libertà di Gianni Rodari. In questo libro la Befana non solo distribuisce i regali, ma è una vera e propria donna d’affari che ha il proprio negozio di giocattoli!
La Befana era una vecchia signora molto distinta e nobile: era quasi baronessa.
- La gente – borbotta qualche volta fra sé – mi chiama semplicemente “La Befana”, e io non protesto, perché bisogna pure compatire gli ignoranti. Ma sono quasi baronessa: le persone per bene lo sanno.
- Sì, signora baronessa – approvava Teresa, la serva, per farle piacere.
- Non sono proprio baronessa del tutto, ma poco ci manca. E la differenza non si vede nemmeno. Si vede?
- No, signora baronessa.
Era la mattina dell’Epifania. Per tutta la notte la Befana e la sua serva erano state in giro per tetti e per camini a portare i doni ai clienti. I loro vestiti erano ancora coperti di neve e di ghiaccioli.
- Accendi la stufa – disse la Befana – così ci asciugheremo. E riponi la scopa: per un annetto buono non ci servirà.
Teresa rimise la scopa nel solito angolo, borbottando:
- Sarà bello, volare con la scopa. Ma adesso che c’è fior di aeroplani e di razzi non ne vedo proprio l’utilità. Intanto il raffreddore me lo sono preso e me lo tengo.
- Preparami una buona camomilla – ordinò la Befana, inforcando gli occhiali e sedendosi nella vecchia poltrona di pelle nera davanti alla scrivania.
le persone per bene – gente che gode di rispetto
non sono proprio baronessa del tutto – non sono baronessa a pieno titolo
essere in giro – essere fuori, viaggiare, spostarsi
riponi la scopa – metti la scopa al suo posto (l’imperativo del verbo riporre)
fior di aeroplani e di razzi – molti aeroplani e di razzi
CANZONE DELLA BEFANA di GIANNI MORANDI